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  Castiglione di Sicilia
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Castiglione di Sicilia

Castiglione di Sicilia sorge tra l’Etna ed il Fiume Alcantara. Il territorio di Castiglione di Sicilia fu abitato fin dall’Età Preistorica, come documentato dal rinvenimento in Contrada Marca da reperti archeologici risalenti all’ultima Età del Rame inizio del Bronzo Antico. La cittadina ricevette probabilmente i suoi primi insediamenti nel 496 a.C. dagli esuli della città di Nasso, che Ippocrate tiranno di Gela aveva occupato per assicurarsi il passaggio completo dello stretto di Messina. Nel 403 avanti Cristo si dà la sua fondazione per certa, dopo la distruzione di Nasso ad opera di Dionigi il Vecchio Tiranno di Siracusa. Fu fatta fortezza sotto la dominazione Araba e quindi, città regia al tempo dei Normanni e degli Svevi. Il suo splendore ebbe inizio nel XIV secolo con gli Aragonesi, fu città veramente importante, tanto che Federico IV con la sorella Eufemia dal 6 al 13 Settembre del 1356, soggiornarono nel Castello di Castiglione e spedirono lettere patenti ai loro sudditi. Dopo la morte di Federico avvenuta il 13 luglio 1377 la Sicilia cadde in una profonda anarchia e nel 1394 sotto la reggenza di Re Martino, Castiglione viene ceduta in perpetuo a Bartolomeo Gioeni primo barone di Castiglione. Inizia così per Castiglione, una lenta ma inesorabile decadenza. Il paese collocato a 621 metri sul livello del mare controlla visivamente un vasto territorio e domina il Fiume Alcantara con gran parte della Valle omonima. Castiglione di Sicilia comprende sette frazioni: Rovittello, Solicchiata, Passopisciaro, Verzella, Gravà, Mitogio e Castrorao, anche se quest’ultima è quasi disabitata. Nell’ultimo censimento della popolazione del 1991 Castiglione subiva un ulteriore calo demografico, si contarono appena 4541 abitanti dai 13001 del 1901. Il Comune purtroppo fu declassato, significando per il Paese meno finanziamenti Regionali. Le famiglie numerose sono quasi completamente scomparse, i nuovi nuclei familiari, sono composti secondo moderne regole, da uno, due figli, eccezionalmente da tre. Il fatto è giustificabile, perché a differenza di un tempo, quando la donna rappresentava una figura matriarcale, la donna oggi, contribuisce al sostentamento della famiglia non solo come lavoratrice ma anche come madre. L’indice culturale è alto, pochi sono coloro che non conseguono il diploma di scuola media superiore, anche i laureati sono in continuo aumento. Nel suo territorio si associano colture promiscue: Vigneti, uliveti, noccioleti, castagneti, frutteti. 660 ettari sono coltivati a vigneti prevalentemente su terra lavica e, la fertilità di essa, ha contribuito a far fregiare Castiglione di Sicilia col nome di: Città del vino. I prodotti sono di origine controllata, ( D.O.C.) e nel contesto del vino, si contano a Castiglione qualcosa come cinque case vinicole, ed occupano perciò manodopera locale. Chiaramente l’agricoltura non è così fiorente come una volta, (basti pensare alla coltivazione del baco da seta, lino e canapa scomparse alla fine del secolo XIX) anzi è in continua decadenza, in alternativa però, sono nate nella frazione di Solicchiata alcune fabbriche: di radiatori, di plastica, d’alluminio, d’abbigliamento. Anche se queste fabbriche sono in fase di ascesa, tanta gente continua ad emigrare verso lidi lontani alla ricerca di un sicuro avvenire associato al sicuro guadagno. Qualcosa sta nascendo anche nelle pubbliche amministrazioni, per cercare di risolvere l’annoso problema della disoccupazione. Il Parco dell’Etna a sostegno delle attività agricole, zootecniche, turistiche e culturali ha adottato negli ultimi anni programma d’interventi come: opere pubbliche, acquisizione d’immobili, contributi a favore degli allevatori etc.. Anche la riserva dell’Alcantara ed i Patti Territoriali a cui Castiglione fa parte parte, stanno cercando di valorizzare il territorio della Valle dell’Alcantara facendo di tutto per dare la giusta importanza al territorio e sensibilizzare così i proprietari ad investire sulle terre in parte incolte. Il lavoro artigianale sta gradatamente scomparendo, le botteghe chiudono i battenti giorno dopo giorno, il tanto atteso miracolo economico che tarda ad arrivare, potrebbe essere rimpiazzato dal turismo. Il turismo, sembra essere realmente sulla giusta via, ultimamente infatti imprenditori forestieri hanno comprato una serie di immobili da adibire ad alberghi, sono stati evidenziati i monumenti insistenti nella nostra città, sono state pubblicate diverse brochure e locandine avente come soggetto Castiglione di Sicilia ed il suo territorio. Se queste nuove iniziative verranno prese in considerazione Castiglione può sicuramente uscire dal letargo economico. La scuola sulle basi di questo possibile sviluppo è chiamata a collaborare, motivando i giovani facendogli capire la nuova trasformazione sociale, con la nuova progressiva richiesta del nuovo settore che è appunto il turismo. Far conoscere dunque Castiglione di Sicilia potrebbe significare ritorno economico per tutta la popolazione, il patrimonio artistico, culturale, paesaggistico e climatico di questa zona, dovranno essere dunque fonti di rilancio economico. Castiglione di Sicilia, cittadina ecclesiastica, Regia ed Animosa, annovera millenni di storia per la vocazione di seguire la legge filosofica di Cristo, la Teologia, e lo splendore del culto religioso, ebbe la sua massima espansione nei primi albòri del XVII Sec. I dati lo confermano: Nella prima metà del 1600, a Castiglione, paese appena di 2400 abitanti, esistevano erette l’enorme numero di 36 chiese, ed i prelati di ogni genere ed ordine sceglievano Castiglione per la salubrità e la dolcezza del suo clima. A metà percorso si incontrano le suggestive Gole dell’Alcantara, suggestivi blocchi di basalto scavati dall’acqua, somiglianti molto ad un canyon si incorniciano tra pareti rocciose a strapiombo. Le colate laviche uscite dalla bocca dei vulcani un milione di anni fa circa, le creste dentellate che formano le pareti rocciose a forte pendenza, e le acque freddissime del vecchio fiume, hanno contribuito a rendere famose le Gole dell’Alcantara in tutto il mondo, dividendo in due così le province che attraversa: Catania e Messina.
 
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